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EDIZIONE NAZIONALE

La Commissione per l’Edizione Nazionale delle Opere di Pirro Ligorio – istituita con Decreto del Presidente della Repubblica nel 1989 – ha programmato da tempo la pubblicazione dell’imponente produzione manoscritta ligoriana. I codici, che testimoniano un vasto impegno di ricostruzione storico-archeologica del mondo antico, sono conservati per la maggior parte presso l’Archivio di Stato di Torino e la Biblioteca Nazionale di Napoli (altri codici importanti sono presso la Bibliothèque Nationale di Parigi e la Bodleian Library di Oxford).
Gli studi ligoriani sull’antico cominciano a essere pubblicizzati nel 1552 (incisione del Circo Flaminio, Pianta di Roma moderna); degli anni successivi sono la prima Pianta di Roma antica (1553), il Libro delle antichità di Roma, nel quale si tratta de’ Circi. Theatri et Anphitheatri (Venezia 1553) e altre incisioni. Del 1561 è la grande pianta prospettica di Roma antica, la più scenografica ricostruzione dell’Urbs prima di Piranesi.
Parallelamente Ligorio avviava il grandioso piano dei Libri delle Antichità, le cui prime versioni sono contenute nei codici di Parigi e di Oxford e la cui prima sistemazione verrà messa a punto negli anni ’60 nei dieci codici di Napoli (Biblioteca Nazionale), allestiti organicamente per essere venduti al cardinale Alessandro Farnese, costituendo una sorta di monumento della cultura antiquaria al servizio del più importante mecenate di Roma e della sua cerchia di intellettuali. Tre di questi dieci Libri delle antichità sono dedicati alla numismatica greca e romana, due alla epigrafia greca e romana e cinque ad altre tematiche antiquarie (vestiti, mitologia, pesi e misure, fiumi e fonti, sepolcri).
Trasferitosi a Ferrara nel 1569, Ligorio rielabora gli studi precedenti allestendo una decina di grossi volumi sulle monete greche e romane, sulle famiglie, sulle magistrature, sugli uomini illustri, sulle epigrafi, sulle ville tiburtine. A questi Libri delle antichità vanno aggiunti il Libro dei Terremoti e tre trattati di minore mole dedicati al Significato del Dragone, alla Nobiltà delle antiche arti e a Varie antichità.
Di particolare interesse è la Enciclopedia del Mondo antico in 24 Libri (ciascuno dedicato a una lettera dell’alfabeto; codici di Torino 1-18): si tratta di una innovazione importante, con pochi precedenti nell’antichità e nel medioevo.
Per una introduzione alle problematiche dell’Edizione Nazionale si rimanda al seguente studio del 1978 di Maria Luisa Madonna.

Estratto da: Quaderno 106 de “La ricerca scientifica”. 1° Congresso Nazionale di Storia dell’Arte (Roma 11-14 settembre 1978), CNR, Roma 1980

L’ “Enciclopedia del mondo antico” di Pirro Ligorio (click per vedere l’allegato)

 

 

 

EDIZIONE NAZIONALE

La Commissione per l’Edizione Nazionale delle Opere di Pirro Ligorio – istituita con Decreto del Presidente della Repubblica nel 1989 – ha programmato da tempo la pubblicazione dell’imponente produzione manoscritta ligoriana.

 I codici, che testimoniano un vasto impegno di ricostruzione storico-archeologica del mondo antico, sono conservati per la maggior parte presso l’Archivio di Stato di Torino e la Biblioteca Nazionale di Napoli (altri codici importanti sono presso la Bibliothèque Nationale di Parigi e la Bodleian Library di Oxford).


Gli studi ligoriani sull’antico cominciano a essere pubblicizzati nel 1552 (incisione del Circo Flaminio, Pianta di Roma moderna); degli anni successivi sono la prima Pianta di Roma antica (1553), il Libro delle antichità di Roma, nel quale si tratta de’ Circi. Theatri et Anphitheatri (Venezia 1553) e altre incisioni. Del 1561 è la grande pianta prospettica di Roma antica, la più scenografica ricostruzione dell’Urbs prima di Piranesi.

 
Parallelamente Ligorio avviava il grandioso piano dei Libri delle Antichità, le cui prime versioni sono contenute nei codici di Parigi e di Oxford e la cui prima sistemazione verrà messa a punto negli anni ’60 nei dieci codici di Napoli (Biblioteca Nazionale), allestiti organicamente per essere venduti al cardinale Alessandro Farnese, costituendo una sorta di monumento della cultura antiquaria al servizio del più importante mecenate di Roma e della sua cerchia di intellettuali. Tre di questi dieci Libri delle antichità sono dedicati alla numismatica greca e romana, due alla epigrafia greca e romana e cinque ad altre tematiche antiquarie (vestiti, mitologia, pesi e misure, fiumi e fonti, sepolcri).


Trasferitosi a Ferrara nel 1569, Ligorio rielabora gli studi precedenti allestendo una decina di grossi volumi sulle monete greche e romane, sulle famiglie, sulle magistrature, sugli uomini illustri, sulle epigrafi, sulle ville tiburtine. A questi Libri delle antichità vanno aggiunti il Libro dei Terremoti e tre trattati di minore mole dedicati al Significato del Dragone, alla Nobiltà delle antiche arti e a Varie antichità.
Di particolare interesse è la Enciclopedia del Mondo antico in 24 Libri (ciascuno dedicato a una lettera dell’alfabeto; codici di Torino 1-18): si tratta di una innovazione importante, con pochi precedenti nell’antichità e nel medioevo.


Per una introduzione alle problematiche dell’Edizione Nazionale si rimanda al seguente studio del 1978 di Maria Luisa Madonna.

Estratto da: Quaderno 106 de “La ricerca scientifica”. 1° Congresso Nazionale di Storia dell’Arte (Roma 11-14 settembre 1978), CNR, Roma 1980

L’ “Enciclopedia del mondo antico” di Pirro Ligorio (click per vedere l’allegato)